Lidl-Trek, il DS Steven De Jongh: “Per fortuna, è stato difficile scegliere i corridori per classiche e GT, perché significa che abbiamo un’ampia scelta”
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La Lidl-Trek si prepara in vista degli appuntamenti importanti della stagione. La formazione WorldTour statunitense è ormai tra le squadre più forti del gruppo grazie anche a una rosa nella quale trovano posto corridori come Mads Pedersen, Jonathan Milan, Mattias Skjelmose, Jasper Stuyven, Tao Geoghegan Hart e Giulio Ciccone, ma anche giovani molto promettenti quali Thibau Nys, Mathias Vacek e il talentino danese Albert Withen Philipsen. Un gruppo che offre ampie possibilità di scelta ai manager del team nelle selezioni per le corse più importanti del calendario, in particolare le classiche e i Grandi Giri, anche se spesso non è facile decidere chi selezionare e chi lasciare fuori.
“Abbiamo un’ampia scelta – riconosce il direttore sportivo Steven De Jongh in un’intervista con In de Leiderstrui parlando del gruppo per le classiche – Per fortuna, è difficile fare delle scelte, perché questo significa che abbiamo qualcosa da scegliere. In termini di profondità, siamo cresciuti molto negli ultimi anni”.
La squadra ha quindi fissato il programma per ciascun corridore: “Abbiamo informato i corridori fin dall’inizio su quali gare avrebbero corso e su quali avrebbero fatto da riserva e perché. Quindi li abbiamo selezionati in base alla qualità e a ciò che è più adatto a loro. Nelle gare che sono meno adatte a loro, hanno lo spazio per riposare e prepararsi per le gare più adatte a loro. Per il Fiandre e la Roubaix li avremo tutti a disposizione, e finiremo per correre con la squadra più forte. Lo abbiamo visto anche l’anno scorso: possiamo fare una scelta, ma basta una caduta per perdere due corridori. Quindi tutti avranno la possibilità di mettersi alla prova fino al Fiandre“.
“L’anno scorso, alla Gand-Wevelgem, siamo riusciti a sfruttare bene questa profondità – ha proseguito il DS – Ora siamo un anno dopo e con una selezione più forte“. Al Fiandre, tuttavia, la squadra si troverà a lottare con fenomeni del calibro di Tadej Pogacar, Mathieu Van Der Poel e Wout Van Aert: “Non abbiamo un fenomeno che se ne va sul Kwaremont. Non possiamo aspettarci questo nemmeno da Mads. Se Tadej Pogacar ha una buona giornata, credo che nessuno possa seguirlo. E questa è una cosa difficile”.
Anche le scelte per i Grandi Giri non sono state semplici e, ad esempio, hanno portato la squadra a selezionare Skjelmose per il Tour de France nonostante il danese volesse correre il Giro d’Italia: “Naturalmente, ci sono anche i desideri degli sponsor. Mattias voleva davvero andare al Giro, ma poi abbiamo visto il percorso del Tour ed entrambi lo abbiamo analizzato molto bene. A quel punto, si inizia a valutare cosa si addice di più a chi è più adatto e in che modo abbiamo le migliori possibilità. È emerso che Skjelmose era l’uomo migliore per il Tour. Penso che, dopo la conquista della Maglia Bianca alla Vuelta, Mattias abbia pensato: forse posso ripetere l’impresa anche al Giro. Sono scelte difficili, proprio come quelle dei velocisti“.
In questo caso, infatti, Milan è stato selezionato per il Tour, mentre Pedersen farà Giro e Vuelta: “Abbiamo dovuto deludere Mads. Sia Mads che Johnny volevano correre il Tour, perché è ovviamente la corsa più importante per i velocisti. Non sono discorsi facili, ma lo accettano […] D’altra parte, può anche offrire delle opportunità. Mads sta già parlando della Maglia Rosa ed è molto motivato“.
Per la Grande Boucle c’è in ballo anche il nome di Thibau Nys: “Se dipenderà da me, Nys andrà al Tour. Ma altri nomi sono ancora sul tavolo. Ora abbiamo sei uomini praticamente sicuri, con Jonny e il suo treno, Skjelmose e un passista. E poi ci sono molti corridori che possono correre e avere una chance. Pensiamo a Toms Skujins, Tao Geoghegan Hart, Quinn Simmons, Otto Vergaerde e chi più ne ha più ne metta”, ha concluso De Jongh.
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